Nell'agosto 2010 ho avuto l'onore di curare una retrospettiva dedicata al pittore campobassano Francesco Cerino.
La mostra ha riguardato il tema degli ANTICHI MESTIERI di cui la famiglia del pittore possiede numerosi lavori.
Oggi la inserisco qui, sul mio blog sia per tenerne viva la memoria, che per offrire ai visitatori on line un contributo.
Per fortuna proprio l'anno scorso, il compianto pittore ha trovato il giusto spazio, con una bella mostra presso la Ex Gil.
Di seguito il materiale e le foto dell'esposizione :
la scheda per la mostra:
Francesco CERINO (1932 – 2004)
Nasce a Campobasso e fin da giovane coltiva la
pittura, specie di paesaggio e figurativa. La sua arte, definita Realismo
Impressionistico, ben rappresenta il Molise, con le sue vallate, i suoi paesini
arroccati sulle montagne, i volti segnati dei contadini.
Negli anni Cinquanta lavora a Milano come
grafico pubblicitario, ma nel tempo libero predilige la pittura ad olio e a tempera
e intrattiene rapporti con numerosi artisti di fama internazionale, tra cui
Giorgio De Chirico.
Tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta
vive e lavora come insegnante di Educazione Artistica a Campobasso. Nel tempo
libero partecipa e vince numerose estemporanee di pittura in Molise. Realizza
diversi affreschi di arte sacra, tra cui la rappresentazione dell’ultima cena
nella chiesa di S. Chiara di Castropignano. Un suo quadro ispirato alla Vergine
Maria è stato donato dall’artista a Papa Giovanni Paolo II°.
Colpito da un male incurabile, muore nel 2004,
lasciando nella memoria dei campobassani e dei molisani scorci di paesaggi,
angoli di borghi, momenti di vita contadina. Ma a lui si devono anche numerose
immagini pubblicitarie, simbolo di alcune tra le più importanti aziende locali .
Questa retrospettiva, la prima dopo la sua scomparsa,
presenta una delle serie più suggestive della produzione di Cerino, quella
relativa agli antichi mestieri, tanto cari all’artista.
LA PRESENTAZIONE:
GLI ANTICHI MESTIERI DI FRANCO CERINO
Le opere
presentate qui per la prima volta, di proprietà della famiglia dell’artista,
costituiscono un prezioso “a parte” rispetto alla produzione di Cerino, per lo
più paesaggistica.
La serie “
Antichi Mestieri” nasce dall’urgenza di dare testimonianza di alcune attività
tipiche del Molise rurale: il contadino, la pastora, il fabbro, lo stagnino, il
bottaio, l’arrotino, il venditore di caldarroste, ma anche la vecchia massaia
di fronte al fuoco, sono figure concrete ancora ben presenti nel Molise degli
anni Settanta, periodo in cui Cerino avvia la serie.
Sono
personaggi dolenti, assorti nel loro duro lavoro, spesso soli o in compagnia di
animali domestici, collocati in interni.
I colori
sono spenti: predominano i toni del grigio, del verde acido, appena riscaldato
dai riflessi rosso-ocra del camino o della fucina.
A volte il
tono si fa più celebrativo, quando il lavorante è colto nell’atto solenne del
suo lavoro, sia esso la raccolta del fieno, sia il martellio incessante dell’
officina.
Con i loro
sguardi seri e concentrati sul lavoro che
si negano a quelli dell’osservatore, i volti che esprimono una rassegnata ed atavica
sofferenza e quel senso di chiusura e di
pudore che accompagna spesso il povero,
i personaggi di Cerino ci parlano di una dignità antica che ci tocca, ci ricorda, ci restituisce il
senso di una identità culturale profonda di cui ci sentiamo ancora figli.
Un
ringraziamento particolare va alla famiglia che ha messo a disposizione le opere, all’associazione” Donna Olimpia
Frangipane “ ed al Comune di Castelbottaccio che hanno reso possibile la
mostra.
Massimiliano Sprovieri