martedì 26 aprile 2016

80


Articolo del 30.12.2015 da Primonumero.it
Come eravamo
Quella volta che Polpetta e Cipputi scapparono di casa per il funerale di Berlinguer…
Aneddoti e testimonianze sulla Campobasso degli anni Ottanta: il 2 gennaio al Blow Up una festa a tema e la proiezione di filmati dell’epoca per ricordare come eravamo. Dai piazzettari col Moncler a quelli dei finestroni, dai paninari di Poldo e Penny ai sangiovannari del Distretto, passando per personaggi mitici come Johnny Walled e il cane Zeno, discoteche ricavate nei garage, la sala giochi Sayonara, il mito dell’interrail per tutti, il post punk degli Uhu Extra e la new wave degli Handle with care. Qualche anno fa su facebook è nato un gruppo di discussione in cui sono stati raccolti contributi e storie legate ai ricordi di trent’anni fa come quella dei due Pierluigi che a 15 anni presero un treno senza documenti per dire addio al segretario del Pci.
di Assunta Domeneghetti
Campobasso. Da un lato i piazzettari con le Timberland e il Moncler, dall’altro quelli che il piumino imbottito non se lo potevano permettere. Poco più in là, ai finestroni, i primi metallari e quelli col cuore a sinistra che andavano a vedere i film alla Fcgi di via Zurlo. Al Distretto c’erano mascionari e sangiovannari, un po’ di spaccio di droga e “mazzate” garantite spesso senza alcuna ragione. Infine, per tutti, c’era la “stesa” per il Corso.
«Campobasso negli anni Ottanta era divisa per categorie: stare in un gruppo piuttosto che in un altro ti identificava e denotava la tua appartenenza sociale». Il racconto di quegli anni è di Massimiliano Sprovieri che ha realizzato i tre video pubblicati su Youtube (in basso il primo, ndr) mettendo assieme foto e filmati d’epoca che saranno proiettato il 2 gennaio al Blow Up di via Muricchio in cui si farà una festa a tema preceduta da un piccolo dibattito con gli interventi dello scrittore Pierpaolo Giannubilo e del giornalista Maurizio Oriunno.
Lo spunto per questa “operazione amarcord” è nato su facebook da un gruppo di discussione sugli anni 80 che si chiamava The Breakfast club in cui sono stati raccolti aneddoti e testimonianze su quegli anni. Comprese alcune storie curiose e un po’ annebbiate nel ricordo dai trent’anni trascorsi come la fuga da casa dei due allora quindicenni Pierluigi (Fagnano detto Cipputi e Ioffredi detto Polpetta) che nel 1984 salirono su un treno per partecipare ai funerali del segretario del Pci Enrico Berlinguer “ma furono fermati dalla Polfer e riconsegnati alle famiglie”. Non si sa se le cose siano andate esattamente così, ognuno, sul social, ha raccontato una versione di questo divertente episodio.
Mentre sicurissima è una festa mitica che si è svolta a Limosano nell’87 durata appena due ore e un quarto: «In Albis party – ricorda col sorriso Mauro Minervini – questo il nome scelto, doveva essere la nostra pasquetta con stereo e cassette. Successe che il paese fu letteralmente invaso dalle automobili. Silvio Boron portò un mixer da 40 canali quando ne sarebbero bastati due. Sulle note di Tanz der Mussolini dei Daf l’impianto ha fatto letteralmente tremare tutto il palazzo. Ci hanno cacciato, come accadeva quasi ogni volta che organizzavamo una festa e io non ho potuto mettere piede a Limosano, il paese dei miei genitori, per tre mesi!».

Imbucarsi alle feste private era una prassi consolidatissima: negli anni Ottanta i locali a Campobasso non erano molto numerosi come oggi. Il pub era uno, il City Label «e stava pure fuori mano». Si ballava al Good Moon «un garage coi pilastri in mezzo», c’erano il Panclub, l’Amadeus «e, se usciva una macchina, l’Ippogrifo a Piertracatella». Due le paninoteche: la centralissima Penny’s, di fronte a Villetta Flora e Poldo che stava a Vazzieri, il quartiere che in quegli anni era letteralmente esploso.

«Anche Tonino Palazzo era una meta obbligatoria».
Gli appuntamenti si davano al Tip Tap di via Roma, a due passi dalla Piazzetta, chi voleva sentirsi grande giocava coi gettoni al Sayonara, mentre chi poteva permettersi uno strumento metteva su un gruppo.

Quelli che tutti i 40/50enni ricordano meglio sono soprattutto due: gli Uhu Extra (Nicola Mucci, Paolo Di Lallo, Luca Di Muzio) e gli Handle with care (Gianluca Di Maggio, Fausto Colavecchia, Silvio Boron, Salvatore Il Roscio). Ma ce n’erano anche altri come i Transizione (Pierpaolo Giannubilo, Adelchi Battista, Raffaele Spidalieri e Luca cufari), i Mary’s House di Frankie Di Rocco, i Dispago (Nicola Fierro, Adriano Iaverone, Gianluca Gargaro, Raffaele Sardella, Giuseppe Tavone, Lorenzo Santosusso, Paolo Di Petta e Pierluigi Luciani) o i Pink Plonkers (Maurizio Oriunno e altri).
Erano gli anni della new wave e del post punk, gli anni delle spalline molto imbottite, del Campobasso in serie B, della colletta per comprare le sigarette al tabacchino del Boia e dell’interrail per visitare mezza Europa dormendo in treno la notte. Nessuno portava tatuaggi, qualcuno osava con l’orecchino (ma a sinistra!). E poi c’erano personaggi conosciuti da tutti come Giuann u Biond o Biberon, il cui solo nominarli incuteva terrore, ma anche altri più pacifici come Johnny Walled a spasso col fido cane Zeno che snocciolava i suoi racconti su un viaggio in India da cui sembrava non essere mai più tornato.


IL 2 GENNAIO SI E' TENUTA, PRESSO IL BLOW UP CAFE', LA FESTA 80, APERTA DA UN DIBATTITO CONDOTTO DA MAURIZIO ORIUNNO, CON L'NTERVENTO DI PIERPAOLO GIANNUBILO CHE HA RACCONTATO QUEL MAGICO CONTENITORE CHE ERA IL CORSO DI CAMPOBASSO, ED IN PARTICOLARE LA PIAZZETTA.
NICOLA MUCCI CANTANTE DEGLI STORICI UHU EXTRA HA RACCONTATO LE PERIPEZIE E LE ACROBAZIE PUNK - DEMENZIALI DEL GRUPPO PIU' CRAZY DI CAMPOBASSO.
ERANO PRESENTI NUMEROSI ESPONENTI DELLE BAND CITATE NELL'ARTICOLO DI PRIMONUMERO.
LA SERATA E' PROSEGUITA CONE LE OTTIME SELEZIONI DI Maurizio Oriunno(ONION) Pietro Domeneghetti(FRANGETTA) e Max Spark(SPARK PROJECT GAMMA)

Nessun commento:

Posta un commento